I 3 giorni di tour da Marrakech al deserto di Merzouga sono stati senza dubbio i più avventurosi del nostro viaggio in Marocco.
L’escursione è acquistabile in uno dei tanti tour operator dislocati nei pressi della piazza Jemaa el Fna, oppure potere fare come noi e acquistatarla tramite il Riad in cui soggiornerete a Marrakech.
Indice dei Contenuti
Informazioni tour
L’escursione ha un costo di circa 90 euro a persona e comprende il trasporto, la benzina, 2 pernottamenti, 2 colazioni e 2 cene. Sono esclusi i pranzi, le bevande, le mance e gli extra. Inoltre nel prezzo è compresa la tenda privata standard per due persone presso l’accampamento nel deserto. Pagando un sovrapprezzo è possibile acquistare l’alloggio di livello superior sia per la prima notte in riad che per la notte in tenda nell’accampamento, in quanto quelli inclusi nel tour sono basici.
Scegliendo invece di dormire in una tenda comune insieme agli altri membri del gruppo il costo del tour scende a 85 euro a persona.
È consentito portare con sé un bagaglio a mano con lo stretto necessario per i giorni del tour. In realtà, alcune persone che sono partite insieme a noi da Marrakech fino al deserto avevano anche il bagaglio grande. Poi, anziché tornare a Marrakech, hanno proseguito per Fez o altre destinazioni, quindi ricordate che basta chiedere per personalizzare il tour in base alle vostre esigenze.
Il punto di raduno è la piazza Jemaa el Fna e si viaggia a bordo di un mini-van condiviso di circa 18 persone. Durante il viaggio si fanno ovviamente diverse pause per andare alla toilette e acquistare bevande e cibo da consumare durante il tragitto.
Oltre alla destinazione finale, il deserto di Merzouga, sono previste delle tappe intermedie interessanti. Se come noi andate nel deserto a dicembre portatevi le maglie termiche, le temperature di notte scendono sotto lo zero!
Se soffrite di mal d’auto vi raccomando di portare con voi delle pastiglie, la strada è lunga, e in alcuni punti tortuosa per via dei tornanti!
Parte del viaggio la trascorrerete sul mini-van, vi consiglio quindi di sedervi vicino al finestrino in quanto vi aspettano dei paesaggi meravigliosi!
La catena montuosa dell’Atlante
In questo tour si attraversa parte dell’imponente catena montuosa dell’Atlante che si estende per circa 2500 km nel Nord-ovest dell’Africa. Occupa Marocco, Algeria e Tunisia, e separa la costa atlantica e mediterranea dal deserto del Sahara. I monti dell’Atlante sono costellati da villaggi berberi, da canyon e da burroni. La cima più alta è il Toubkal, 4167 m, situato nel Parco Nazionale del Toubkal, in Marocco.
La mattina del primo giorno attraversiamo il Tizi n’Tichka, un passo montano del Marocco che collega il sud-est di Marrakech alla città di Ouarzazate mediante la catena montuosa dell’Alto Atlante.
Attraversando la catena montuosa dell’Atlante ci allontaniamo dalla città, in direzione dell’ancora lontano deserto di Merzouga. Gli altopiani rocciosi e le vallate rigogliose dei Monti dell’Atlante sono cosi suggestivi da catturare la nostra attenzione dal finestrino.
Ait Ben Haddou
La prima tappa è Ait Ben Haddou, un villaggio fortificato Patrimonio dell’Unesco. Questa costruzione di fango ed argilla è talmente affascinante da essere stata scelta come set cinematografico di diversi film famosi, da Lawrence d’Arabia a Gesù di Nazareth fino a Il gladiatore.
Il fiume semi prosciugato di Ouarzazate separa il parcheggio da questo complesso di case di argilla che sorgono in modo confuso su una collina. Ait Ben Haddou non è altro che un raggruppamento di kasbas collettive (case di famiglia), di zone comuni e di altri edifici circondati da mura. Un dedalo di stradine interne collega le case, le stalle, i granai e la moschea.
Anche se può sembrare una città fantasma, all’interno ci vivono circa 700 persone. Non mancano i piccoli e coloratissimi negozi di tappeti e souvenir.
Una scalinata conduce al punto più alto del colle: ammirare la città dall’alto ci da un’idea più chiara di ciò che ci circonda. Sarà che è ancora presto, la folla dei turisti non è ancora arrivata, c’è silenzio…sembra di essere tornati indietro nel tempo.
Ci fermiamo per la pausa pranzo, dopodiché ci dirigiamo verso Ouarzazate nei pressi del museo del cinema che purtroppo osserviamo soltanto dall’esterno.
La Valle delle Rose
Il mini-van continua a viaggiare fino alla Valle delle Rose, una bellissima regione naturale del Marocco soprannominata così per via dei numerosi roseti. La valle si apre su panorami sublimi, vi è stata introdotta una grande varietà di rose per tenere le capre lontano dai raccolti. Oggi queste rose sono diventate un punto di forza dell’economia locale in quanto vengono vendute sotto forma di acqua di rose oppure impiegate nell’industria dei profumi o dei cosmetici.
In questa valle ci sono anche numerosi piccoli villaggi tradizionali berberi. Purtroppo nel mese di dicembre non c’è nemmeno una rosa! In primavera deve essere stupenda, specialmente a maggio, il mese della raccolta delle rose durante il quale si tiene la festa tradizionale delle rose con molti festival e concerti. È in compagnia di questi scenari mozzafiato che scorrono uno via l’altro che avanziamo verso le Gole del Dades, dove trascorreremo la notte in riad. La stanza del riad è piccola ma confortevole, con una stufetta per poterci riscaldare. La cena si svolge con il resto del gruppo in un grande salone in stile marocchino. Condividiamo due porzioni di Tajine che, per chi non lo sapesse, è una pietanza di carne in umido e verdure tipica della cucina marocchina, che prende il nome dal caratteristico piatto in cui viene cotto.
Gole del Dades e Gole del Todra
La mattina del secondo giorno ci fermiamo subito al punto panoramico delle Gole del Dadès. Si tratta di un canyon nel cuore della Valle delle Rose che si è scavato nelle pareti delle montagne dell’Alto Atlante nel corso degli ultimi 600 milioni di anni grazie all’azione erosiva del fiume Dades. Il paesaggio è molto suggestivo, il rosso vivo della roccia contrasta con il verde della vegetazione sottostante. Basta un secondo per innamorarsene e dimenticarsi che siamo in Marocco.
Il tour continua con una passeggiata nelle piantagioni di Tinghir. Una guida ci accompagna tra le piantagioni delle famiglie berbere e ci fornisce indicazioni utili sui benefici dei prodotti coltivati; dopodiché ci conduce fino alla città per far visita a una famiglia berbera che produce pregiati tappeti.
Prosegue il nostro viaggio verso le Gole del Todra situate nei pressi della città di Tinerhir, che oggi non è più così remota come un tempo. La strada infatti è asfaltata e percorrendola avrete modo di vedere la popolazione locale vendere souvenir o spostarsi con piccoli asini.
Le Gole del Todra sono un canyon modellato fra le rocce nel corso di millenni dal fiume Todra. Le pareti sono vertiginose, per questo motivo è anche un paradiso per l’arrampicata.
Ci sono alcuni piccoli stand e venditori di tappeti, ma i marocchini vengono qui soprattutto per approfittare della freschezza del luogo ed immergersi un po’ nell’acqua. Questa è così fresca che viene usata dai locali anche come frigo per mantenere fresche le bibite.
Le Gole del Dades e quelle del Todra sono secondo noi due luoghi affascinanti del Marocco che meritano una visita.
Una persona che non conosce il Marocco non si aspetterebbe mai che, a poche centinaia di chilometri, il deserto lasci spazio ad una catena montuosa che nel suo punto più alto raggiunge anche i 4000 metri nella parte dell’Alto Atlante. Dovete farci l’abitudine…il Marocco è una sorpresa via l’altra.
Finalmente a Merzouga
Dopo pranzo ci avviamo verso il deserto di Merzouga, il solo viaggio vale il costo del biglietto: attraversiamo scenari meravigliosi, tra deserto e montagne. Pochi km ci separano dal deserto del Sahara…non ci sembra vero, la tappa più attesa di tutto il viaggio, dopo quasi 600 km, sta per essere raggiunta. Proviamo un mix di emozioni inspiegabili che cerchiamo di tenere a bada volgendo lo sguardo fuori dal finestrino verso paesaggi sconfinati, villaggi berberi, strane formazioni rocciose e montagne imponenti. Ancora non immaginiamo minimamente che quella che ci aspetta sarà una delle notti più pazzesche della nostra vita.
Una volta giunti a Merzouga, entriamo all’interno di un edificio con una porta sul retro che si affaccia sul deserto.
Sembra essere la porta di accesso all’oceano di sabbia, il confine tra la civiltà e il deserto.
Finalmente ci siamo. Saliamo sul cammello che in circa un’ora di tempo ci conduce all’accampamento. Se in vita vostra avete provato almeno una volta a salire su un cammello, sapete perfettamente che è tutt’altro che confortevole! Eppure è bastato il tramonto con i suoi colori intensi a rasserenarci la mente e aprirci il cuore. Arriviamo all’accampamento che è ormai buio, saranno le 8 di sera. Un beduino ci mostra la tenda che ci ospiterà questa notte. Si tratta di una sistemazione assai spartana, ovvero una tenda fatta di coperte adagiate su una struttura in bambù con all’interno un vecchio materasso appoggiato a terra e delle coperte all’apparenza molto pesanti. Lasciamo lo zaino in tenda e raggiungiamo gli altri ospiti dell’accampamento nella struttura principale dove si terrà la cena, anche questa volta a base di Tajine.
La serata trascorre fin troppo velocemente a ritmo di musica locale suonata e ballata intorno a un falò. L’entusiasmo è davvero contagioso! Più tardi ci isoliamo per scattare le foto al cielo, basta alzare lo sguardo per ammirare tantissime stelle cadenti. Questa notte dei desideri promette bene, il deserto trasmette pace e la notte ci regala un cielo come non l’abbiamo mai visto. La Via Lattea era perfettamente visibile, così come Orione e altre costellazioni!
La notte gelida lascia spazio a un nuovo giorno, che inizia nel migliore dei modi! All’alba ci arrampichiamo sulle dune, la scalata appena svegli è faticosa ma la vista del sole che sorge da dietro le dune è indescrivibile. Ci sembra di essere in un oceano di sabbia, ogni granello risplende di colori caldi e intensi.
Stanchi ma estremamente felici riprendiamo il cammello fino a Merzouga dove facciamo colazione, per poi risalire sul mini-van e percorrere il tragitto a ritroso fino a Marrakech. Il viaggio di ritorno dura circa 12 ore comprese le soste, si parte al mattino e si arriva alla piazza Jemaa el Fna verso l’ora di cena. Il tour è intenso e ben organizzato, il driver e le persone incontrate si sono rivelate disponibili e cortesi.
Trovare una conclusione degna di questa esperienza è difficile, se non impossibile. Ci sono emozioni che non si possono descrivere a parole, esattamente come in questo caso! Il deserto ci ha fatto provare le farfalle nello stomaco, trascorrere la notte in mezzo al nulla lontani dalla tecnologia e dai pensieri opprimenti è stato estremamente magico, rigenerante e terapeutico. Consiglio di cuore a tutti di dormire nel deserto almeno una volta nella vita!