Sono tanti gli aloni di mistero che ancora oggi circondano il Perù e la civiltà Inca e che riguardano alcune mete iconiche del Paese tra cui Nazca, celebre per le sue linee millenarie tracciate sul terreno del deserto di Nazca, un altopiano arido che si estende per una ottantina di chilometri tra le città di Nazca e di Palpa, nel Perù meridionale.
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Preparazione al sorvolo delle linee di Nazca
In mattinata lasciamo l’Hotel Don Agucho di Nazca in cui abbiamo passato la notte e raggiungiamo l’aeroporto della città, dove quotidianamente partono piccoli velivoli che regalano incredibili vedute del deserto solcato dalle linee. Nonostante lo stomaco brontoli, non facciamo colazione dato che prima di partire ci siamo informati sul sorvolo e molti consigliano di restare a stomaco vuoto per evitare di stare male.
Presso l’aeroporto ci sono i diversi desk delle compagnie aeree in cui è possibile acquistare il biglietto per il sorvolo, ma noi ne siamo già in possesso quindi ci rechiamo direttamente presso il desk Aeronasca Perú SAC dove lasciamo lo zaino in custodia e veniamo fatti salire su una bilancia per garantire una buona distribuzione del peso in volo. Non ci resta che aspettare il nostro turno…!
Curiosità sulle linee di Nazca
Le linee nel terreno, tracciate dal popolo Nazca, tra il 200 a.C. e il 600 d.C, riproducono perlopiù figure di animali. In tutto, si contano circa 13 mila linee oltre a più di cento spirali, trapezi, triangoli e altre figure geometriche e quasi 800 giganteschi disegni di animali.
Le linee sono state tracciate rimuovendo le pietre dal terreno, in modo da far risaltare il suolo, più chiaro. Grazie al clima arido della regione dove non piove quasi mai, queste linee profonde solo pochi centimetri si sono conservate negli anni. Fanno parte del Patrimonio dell’Umanità e l’accesso alla zona è proibito per poterle preservare.
Tra le figure più grandi (fino a oltre 200 metri di estensione) si distinguono una lucertola, un colibrì, un condor, un ragno, una scimmia. Le eccezionali dimensioni e le relative difficoltà tecniche di realizzazione si spiegano così: gli antichi peruviani realizzarono prima disegni in scala, poi ingranditi sul terreno con l’aiuto di un reticolato di corde. Il loro significato è però ancora misterioso: perché il popolo Nazca li avrebbe disegnati? Secondo la maggior parte degli studiosi questi straordinari disegni sono stati realizzati dagli antichi abitanti della regione per scopi rituali e forse astronomici.
Le linee sono visibili solo da un’altitudine di circa 400 metri e per questo sono state sconosciute fino al 1939: la loro grandezza le rendeva infatti irriconoscibili dal terreno. Quando sei a terra non le percepisci, per ammirarle devi prendere un piccolo aereo turistico e sorvolarle dal cielo, sapendo però che non troverai una risposta sul perché siano state create.
Sorvolo delle linee di Nazca
Dopo circa 15 minuti di attesa nella sala d’aspetto, veniamo chiamati dal copilota per partire!
Camminiamo fino alla pista e ci posizioniamo davanti al nostro Cessna: prima di salire a bordo ci viene consegnato l’attestato di volo, sul retro del quale è disegnato il tragitto che verrà seguito e le figure che verranno osservate e ci viene spiegato che tutte le figure si possono scorgere in corrispondenza dell’ala del Cessna. Scattiamo la solita foto di rito e….siamo pronti a decollare!
Ogni passeggero ha un posto finestrino ed è dotato di cuffie in modo da poter sentire le spiegazioni del pilota. In totale, compreso pilota e copilota, siamo 8 persone.
A dire il vero per me, che da lontano ci vedo poco, non è facile mettere a fuoco le figure. Oltre ai disegni ci sono tantissime linee, triangoli e rettangoli che si intersecano e sovrappongono creando uno groviglio di immagini poco nitido. Non so bene di che dimensioni aspettarmi le figure ed è necessario aguzzare la vista e concentrarsi.
Usciamo dall’aeroporto di Nazca intorno alle 11 e dal momento che abbiamo tutta la giornata libera fino alle 22.00, decidiamo di esplorare i dintorni di Nazca spostandoci con un auto condivisa con un’altra coppia.
Cimitero di Chauchilla
La prima tappa è il cimitero di Chauchilla, qui ci sono circa una dozzina di tombe a cielo aperto in cui si possono osservare i resti di alcune mummie e la caratteristica sepoltura. Grazie al clima arido del deserto di Nazca nel quale si trova il cimitero, le mummie si trovano in un ottimo stato di conservazione nonostante la loro antichità.
Sono state trovate tombe sia individuali che collettive, la cosa che accomuna tutte le mummie è la posizione fetale in cui sono state rinvenute ed il corpo orientato verso est. Nelle tombe sono state ritrovate anche offerte costituite da ceramica, coca, conchiglie, utensili domestici e decorativi, tessuti e metalli. Sia la posizione fetale, che gli oggetti rinvenuti, trovano una collocazione nella visione religiosa andina secondo la quale i defunti sarebbero rinati dopo la morte e avrebbero condotto un’altra vita nell’aldilà.
Il cimitero di Chauchilla lo definiamo un luogo tanto macabro quanto affascinante.
Piramide di Cahuachi
Ci siamo poi spostati a circa 30 chilometri ad ovest di Nasca, dove sorgono le imponenti rovine del centro cerimoniale di Cahuachi che si estendono per 24 km².
Questo luogo sacro e spettacolare viene considerato il centro religioso più grande dell’antico Perù e la città di fango più grande al mondo.
Cahuachi venne costruita in 5 fasi, relative alle varie fasi di sviluppo della cultura Nasca. Ciascuna fase si distingue per l’impiego di diversi elementi costruttivi: le pareti erano inizialmente costruite con mattoni crudi, successivamente intonacate con argilla. Le strutture erano di tipo templare, terrazzate con grandi recinti cerimoniali. Per mezzo di scale si accedeva ai diversi livelli. All’interno delle strutture esistevano laboratori tessili e aree di conservazione di prodotti agricoli. Sono state ritrovate molte offerte di tipo votivo, tra le quali : tamburi, lama e porcellini d’India sacrificati, tessuti raffinati, teste-offerta e vasellame di ceramica sui quali sono rappresentate delle divinità. Finora all’interno del sito sono stati scoperti 34 costruzioni tra cui: la Grande Piramide, il Tempio Scalonato e la Pirámide Naranja .
Acquedotto di Cantayo
L’ultima tappa della giornata è l’Acquedotto di Cantayo, un’opera di ingegneria idraulica costituita da un sistema di condotte sotterranee che trasportavano l’acqua dalle alture circostanti fino alla città, impedendone l’evaporazione. Esso consentiva l’approvvigionamento idrico e consentiva anche la coltivazione di cotone, fagioli, patate e molto altro. L’acquedotto di Cantalloc (o di Cantayo) è un’opera molto più complessa delle linee di Nazca, ma per niente famosa, e fa parte di un sistema di acquedotti dello stesso tipo (chiamati puquios). Questo acquedotto è tutt’oggi utilizzato per l’irrigazione dei terreni agricoli e per uso domestico.
Dopo aver cenato e fatto un giro nella Piazza principale di Nazca, Alle 22.00 saliamo su un pullman notturno per Arequipa!
Ecco il video su Nazca, iscrivetevi al canale e attivate la campanella per non perdere le prossime avventure!