Salita al Sasso di Preguda da Valmadrera
La primavera è arrivata, le giornate si allungano e stare in casa diventa opprimente. Per fortuna esistono le gite all’aria aperta per evadere dalla routine, per fare un po’ di sano movimento e per meravigliarsi vedendo qualcosa di nuovo.
Abbiamo organizzato la prima gita della bella stagione a Valmadrera, un comune della Lombardia in provincia di Lecco.
Arrivati a Valmadrera abbiamo parcheggiato l’auto gratuitamente in Piazza Rossè, dalla quale partono dei sentieri: alcuni più semplici e altri più complessi adatti ad escursionisti esperti.
Il percorso più breve
L’itinerario che abbiamo scelto di seguire noi, leggermente fuori allenamento per via della pausa invernale, è quello del sentiero n. 6, uno dei tanti che conduce al Sasso di Preguda salendo la cima del Moregallo lungo il versante Sud.
Il sentiero è interamente ben segnalato quindi è difficile sbagliarsi; è quasi tutto in salita e non richiede grandi abilità, ma allo stesso tempo vi garantisco che non è adatto a bambini piccoli che si stancano subito a camminare ed è impensabile salire con il passeggino in quanto ci sono ciottoli e sassi sporgenti.
Durante la salita si incontra una piccola cappella scavata nella roccia dedicata alla Madonna, alcune costruzioni in pietra chiamate “casota” che in passato venivano utilizzate come depositi e un abbeveratoio in località Pradello.
Proseguendo abbiamo raggiunto uno spiazzo da cui si può ammirare il lago di Lecco e le pareti rocciose dirupanti nel lago. Qui abbiamo fatto una breve sosta per riprendere fiato approfittando della presenza di alcune panchine e di un tavolo in legno.
Successivamente abbiamo proseguito verso la nostra meta, già visibile dallo spiazzo e situata pochi passi più in là: il Sasso di Preguda e la chiesetta di Sant’Isidoro. Purtroppo quest’ultima era chiusa e non abbiamo potuto visitare il suo interno. Se non ricordo male apre la prima e la terza domenica del mese.
Un po’ di storia
La piccola chiesa sorge a ridosso del Sasso di Preguda, un gigante masso erratico di granito situato a 647 metri sul livello del mare. Il Sasso ha una forma vagamente piramidale ed è alto 7 metri.
Esso proviene dalle valli di Sondrio ed è stato trasportato nel corso degli anni dal ghiacciaio della Val Masino. La sua provenienza viene ricordata da una lapide applicata su una delle facce del masso dedicata ad Antonio Stoppani, il primo a formulare questa teoria.
La cosa che più mi è piaciuta di questo luogo è il panorama che si può ammirare di fronte alla chiesetta grazie a una terrazza naturale che si affaccia sul lago di Lecco e permette di godere una vista incredibile sul Resegone, sul Monte Barro e sul Lago di Annone.
Se venite di mattina presto come noi potrete vivere un momento intimo a contatto con la natura e il silenzio che regnano sovrani.
Inoltre qui abbiamo fatto volare il drone, le cui riprese dall’alto ci hanno permesso di avere una visione più ampia del panorama circostante.
La discesa può essere effettuata seguendo il percorso dell’andata oppure dal versante ovest che però risulta più lungo e impegnativo tanto è vero che è attrezzato con qualche catena.
Ci siamo sentiti fuori dal mondo pur trovandoci vicini a casa.