Il sentiero delle farfalle fino al lago Branchino – Valcanale
L’escursione di oggi si svolge in Valcanale, una frazione del comune di Ardesio, nella provincia di Bergamo. Situata all’altezza di 987 metri, Valcanale è la più importante e popolosa frazione del Comune. Immersa nel verde e nella natura con bellezze paesaggistiche tipiche di scenari alpini, è una delle perle del corollario Orobico. Percorreremo il sentiero numero 220 che in circa due ore e mezza conduce al Lago Branchino.
Indice dei Contenuti
Scheda escursione
Partenza: Via Alpe Corte, Valcanale (BG)
Arrivo: Lago Branchino
Tempo di percorrenza: 2 ore e 30 minuti
Dislivello: 800mt
Difficoltà: Escursionistico
Come arrivare a Valcanale partendo da Milano
Prendiamo l’autostrada Milano-Venezia e usciamo a Bergamo. Dopodiché seguiamo le indicazioni sul navigatore fino ad Ardesio, un comune in alta Val Seriana sulle Alpi Orobie. Infine proseguiamo fino a Valcanale (927 metri), l’ultimo paese della omonima valle. Parcheggiamo l’auto in Via Alpe Corte, nei pressi del bar Info Point che si affaccia su un laghetto. Il parcheggio è a pagamento, costa 3 euro per tutto il giorno. Volendo, più avanti, ci sono altri parcheggi gratuiti, più vicini all’inizio del sentiero.
Arrivati nel paesino di Valcanale per la prima volta, restiamo meravigliati dalla natura viva e dal carattere forte che sembra venirci incontro e darci il benvenuto. Nei pressi del laghetto dove abbiamo parcheggiato, nascosta da alberi rigogliosi, c’è una piccola cascata che merita di essere vista.
Il sentiero fino al Lago Branchino
Dopo una breve passeggiata intorno al laghetto, ci incamminiamo sulla strada asfaltata adiacente che sale fino ad uno spiazzo dove si trovano altri parcheggi e la cartina con i vari sentieri della zona. Da qui in avanti bisogna proseguire a piedi, su un masso sono dipinti i numeri dei sentieri che iniziano proprio da questo punto.
Proseguiamo lungo il sentiero ciottolato numero 220 in direzione rifugio Alpe Corte. La pendenza costante si fa sentire fin da subito, soprattutto perché siamo fuori allenamento.
Camminiamo in mezzo a un bel bosco e il rumore dell’acqua del torrente Acqualina, che nasce presso il Passo dei Laghi Gemelli e costeggia questo sentiero, accompagnerà ogni nostro passo fino alla meta. Attraversiamo qualche ponticello e di tanto in tanto ammiriamo delle piccole cascate.
A quindici minuti dal rifugio Alpe Corte troviamo il primo bivio ben segnalato: sulla sinistra si imbocca il sentiero 218/A che porta al lago Branchino; prendendo il sentiero di destra si giunge invece al rifugio Alpe Corte. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere il lago, quindi seguiamo le indicazioni percorrendo il tratto di sentiero 218A soprannominato “sentiero delle farfalle”. Infatti, grazie alla particolarità del territorio, questo è l’habitat di numerose specie di farfalle che rivestono un interesse naturalistico. Giungiamo nella zona verdeggiante delle baite dell’Alpe Nevel, superiamo la baita di Neel bassa e poco dopo quella di Neel di mezzo.
La Valcanale si presenta inaspettatamente suggestiva quando, risaliti i tornanti della strada e usciti dal bosco, appare lo scenario formato dai pascoli fioriti e dalle imponenti pareti dolomitiche dei monti circostanti.
Saliamo ancora e arriviamo a una terrazza naturale da cui si può osservare la splendida vallata sottostante. Qui si trovano il Rifugio Branchino (chiuso) e l’omonimo lago. Il Lago Branchino, a 1784 metri, è situato nelle Prealpi Orobie, tra le valli Seriana e Brembana. Rappresenta una rarità in quanto è collocato su un letto di rocce calcaree nel bel mezzo di una conca naturale pianeggiante.
Prendiamo fiato e ci godiamo lo spettacolo per poi incamminarci verso il rifugio Alpe Corte per il pranzo. Il sentiero è ora in discesa, attraversa il prato fiorito e poi il bosco. Una volta raggiunto il bivio visto all’andata, questa volta seguiamo le indicazioni per il Rifugio Alpe Corte, dista soltanto 15 minuti.
Il Rifugio Alpe Corte
Il Rifugio, di proprietà del CAI, è immerso in una splendida pineta al cospetto di severissime pareti dolomitiche. Dispone di parecchi tavoli sia all’esterno che all’interno.
Qui è possibile degustare le specialità bergamasche. Tra le varie proposte culinarie, ordiniamo pizzoccheri, risotto ai mirtilli e cinghiale con polenta. Intorno al rifugio ci sono spazi verdi in cui è possibile sdraiarsi per prendere il sole o pranzare al sacco.
Per tornare all’auto percorriamo a ritroso il sentiero dell’andata. Per scendere ci impieghiamo circa 30 minuti.
Il sentiero non è complesso, ma a mio avviso è parecchio faticoso per chi è fuori allenamento in quanto la salita è costante e il dislivello di circa 800 metri. Impensabile quindi di percorrerlo con il passeggino. In alcuni tratti è esposto al sole mentre in altri è all’ombra. Percorrerlo nella stagione invernale potrebbe aumentare la durata e la difficoltà per via della neve. Se optate di fare questa gita in una bella giornata di primavera/estate, vi consiglio di arrivare presto in quanto da quel che abbiamo potuto vedere è una zona frequentata da moltissimi escursionisti.