Forte Venini di Oga

Il Forte Militare Venini di Oga – Valdisotto

13 Ottobre 2020Giada

Durante la nostra settimana di vacanza in Alta Valtellina abbiamo visitato il Forte Militare Venini di Oga situato sulla sommità del Dossaccio. Immerso nel verde della Valdisotto, a 1739 metri di altitudine, il Forte è una struttura militare costruita tra il 1909 e il 1912 allo scopo di difendere l’Italia dagli attacchi austro-ungarici. La sua posizione strategica sopra Bormio consentiva di tenere sotto controllo tutte le principali vie di accesso all’Alta Valtellina, dal passo del Foscagno alle valli di Fraele, dal passo Stelvio-Umbrail ai sentieri della Valfurva. Il Forte fu abbandonato dai soldati alla fine della Seconda Guerra Mondiale e oggi rappresenta una preziosa testimonianza della Grande Guerra, dal 1985 è infatti diventato un museo aperto al pubblico. La strada di accesso al forte, percorribile solo a piedi, è riconoscibile dal ponte in pietra che permette di attraversare la torbiera e conduce all’interno della Riserva Naturale del Paluaccio. Lungo il tratto di strada in salita sono presenti alcuni edifici in disuso, la casermetta e la porta segreta che funge da accesso secondario, come via di fuga o come accesso per il trasporto delle polveri.

Ingresso segreto Forte di Oga

Giunti in prossimità del forte notiamo le reti di filo spinato e un grande cannone. Varchiamo il portone d’accesso, acquistiamo il ticket (5€ a persona) e ci ritroviamo nel cortile interno che collega i vari ambienti del forte.  La visita è molto interessante in quanto si può camminare all’interno dei locali utilizzati dai soldati e si possono ammirare numerosi cimeli di guerra.

Cortile Interno Forte di Oga

Stanze del Forte di Oga

Ogni singolo angolo dell’edificio trasuda storia e il coinvolgimento è assicurato. Tra gli ambienti visitabili ci sono la cucina e la dispensa alimentare. In quest’area sono presenti numerose vetrine dove sono esposte alcune lattine di cibo in scatola in commercio in quegli anni e attrezzi da cucina dell’epoca, come pentole, mestoli, cavatappi e posate.

Cucina Forte di Oga

Visitiamo le camere da letto degli ufficiali, le latrine e l’infermeria che sembra essere rimasta intatta nel tempo: il lettino per stendersi, la bilancia e altri reperti evocano nella mente l’immagine dei tanti soldati che sicuramente saranno passati di lì per essere medicati o curati.

Camere Forte di Oga

Infermeria Forte di Oga

Alcune stanze, prive di arredi originali, sono allestite con riproduzioni fotografiche, frasi significative e testate giornalistiche che riportano i fatti salienti dell’epoca.

Finestre Forte di Oga

Visitiamo le stanze che fungevano da magazzino dei proiettili, ammiriamo incuriositi le armi utilizzate a quel tempo, come le bombe a mano, e accediamo poi alla stanza dedicata al generatore di corrente utilizzato per soddisfare il fabbisogno di energia elettrica dell’intera struttura.

Generatore Forte di Oga

Pensate che per non segnalare ai nemici la posizione del Forte, avevano addirittura ideato un sistema di filtraggio del fumo prodotto dalla combustione del combustibile. Il Forte aveva anche le cisterne d’acqua che potevano garantire l’autonomia dei suoi abitanti per oltre un mese in caso di assedio. La struttura è provvista di torrette a scomparsa che un tempo ospitavano le mitragliatrici Gardner. Ciascuna torretta non solo poteva essere ruotata manualmente al fine di controllare tutto il perimetro attorno al forte, ma poteva anche essere abbassata fino a scomparire completamente nel terreno.

Saliamo al piano superiore caratterizzato dalla presenza di un ampio corridoio collegato tramite delle scalinate alle torrette di cannoni corazzate che ruotavano di 360 gradi con il cannone. Grazie alla sua posizione defilata e alle molteplici misure di sicurezza adottate, il Forte non è mai stato colpito dai nemici.

Cupole Corazzate Forte di Oga

Gli altri locali del piano erano adibiti a deposito di munizioni. È ancora visitabile l’ufficio del comandante ben riconoscibile dalla presenza della scrivania, la macchina da scrivere e la divisa.

Ufficio Forte di Oga

È visibile anche un complesso sistema di comunicazioni con tubi in rame (citofono) che permetteva la comunicazione con ciascuna sala munizioni e ogni torretta. Per le comunicazioni a lunga distanza tra il forte e l’esterno e con il comando posto più a valle ai Bagni di Bormio era stata predisposta una linea telefonica apposita che si diramava verso le vette italiane fino alla vetta Trafoi.

Corridoi Forte di Oga

Scendiamo nei sotterranei umidi e bui dove è presente la caldaia a carbone di dimensioni ridotte rispetto alla grandezza della struttura. Per questo motivo e per la dispersione di calore, la caldaia non fu mai davvero funzionale. Nel 1937 furono infatti introdotti dei caloriferi per cercare di riscaldare le varie aree, ma anche questi non furono mai del tutto efficienti.

Caldaia a Carbone Forte di Oga

All’esterno vi è una scalinata che porta sopra il Forte, da qui si vedono le torrette a scomparsa e le cupole corazzate. Osservando il magnifico panorama ci si rende conto della posizione strategica della struttura. Un cannocchiale consente di ammirare Bormio e tutte le cime che incorniciano la struttura.

Panorama Forte di Oga

Come avrete capito il Forte Venini di Oga fu costruito seguendo i migliori studi di architettura militare dell’epoca: era un luogo inespugnabile grazie alla solidità delle mura, alla posizione strategica e ai numerosi accorgimenti presi per mimetizzarlo il più possibile. La visita a questo museo ha un costo irrisorio di 5 euro e saprà regalarvi momenti di profonda riflessione.

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