Gita al Rifugio Venini e ai monti di Tremezzo e Crocione
L’escursione di questo weekend si svolge in provincia di Como. Percorriamo un sentiero abbastanza semplice che dal Rifugio Boffalora conduce al Rifugio Venini e successivamente sulla cima dei monti circostanti: il Monte Crocione e il Monte Tremezzo. Si tratta di un percorso panoramico abbastanza semplice e adatto a tutti.
Indice dei Contenuti
Scheda escursione
Partenza: Rifugio Boffalora (CO)
Arrivo: Rifugio Venini, Monte Crocione e Monte di Tremezzo
Tempo di percorrenza: circa 4 ore e 15 minuti
Rifugio Boffalora > Rifugio Venini : 1h 15 minuti
Rifugio Venini > Monte Crocione : 1h
Monte Crocione > Monte di Tremezzo: 20 minuti
Monte di Tremezzo > Rifugio Venini: 40 minuti
Rifugio Venini > Rifugio Boffalora: 1h
Dislivello: 448 mt
Difficoltà: Turistisco fino al Rifugio Venini; Escursionistico dal Rifugio Venini fino al Monte di Tremezzo
Come arrivare al Rifugio Boffalora
Impostiamo sul navigatore la destinazione “Pigra”, un piccolo paesino in provincia di Como. Partendo da casa seguiamo le indicazioni per Como, raggiungiamo Argegno e proseguiamo per San Fedele Intelvi fino a Pigra. Dopodiché spegniamo il navigatore e seguiamo i cartelli stradali con le indicazioni per il Rifugio Boffalora percorrendo una strada molto stretta e dissestata. Quando giorni fa avevamo chiamato il Rifugio per prenotare, ci avevano avvisato di seguire i cartelli anziché le indicazioni fuorvianti del navigatore. Parcheggiamo l’auto in uno spiazzo gratuito situato immediatamente dopo il Rifugio Boffalora e da qui continuiamo a piedi. Se volete ridurre il percorso potete continuare in auto verso il Rifugio Venini a 4 km di distanza.
Il sentiero fino al Rifugio Venini
Camminiamo su una strada asfaltata in leggera pendenza e superiamo una piccola chiesetta e alcuni cartelli escursionistici.
La strada è ampia e facilmente percorribile anche dai bambini. Con una serie di tornanti si sale di quota gradualmente fino all’Alpe di Ossuccio (1315 metri) dove c’è un’azienda agricola che vende prodotti tipici.
La strada asfaltata prosegue poi nel bosco e di tanto in tanto regala scorci sul Lago di Como. Nei verdi prati le mucche pascolano in libertà. Pian piano arriviamo all’Alpe di Lenno (1495 metri) facilmente riconoscibile grazie a un cartello che riporta la scritta. Qui vendono anche i formaggi.
Proseguiamo sempre sulla stessa strada. Il sentiero è prevalentemente esposto al sole per cui vi consiglio di percorrerlo in una giornata non particolarmente calda e afosa. Avanziamo fino al Rifugio Venini, che raggiungiamo in circa un’ora e quindici minuti.
Dal Rifugio Venini al Monte Crocione e al Monte di Tremezzo
Essendo presto per pranzare, superiamo il Rifugio e camminiamo su una strada sterrata che è ricca di reperti di guerra come bunker e trincee.
In particolare qui si trovava la Linea Cadorna, un complesso di opere di difesa posto a protezione della Pianura Padana e dei suoi principali centri economici e produttivi durante la Prima Guerra Mondiale. La linea difensiva fu costruita tra il 1916 e il 1917 dalla Valle d’Aosta fino al confine con il Trentino con lo scopo di impedire un eventuale passaggio delle truppe tedesche dalla Svizzera verso Milano.
Il sentiero prosegue in lieve pendenza con vari tornanti fino a restringersi e attraversare i prati fioriti. Arriviamo a una terrazza panoramica da cui si può ammirare la ramificazione del Lago di Como e ne approfittiamo per scattare qualche foto. Subito dopo questo punto inizia una traccia poco segnalata che porta al Monte di Tremezzo, mentre il sentiero più visibile conduce alla vetta del Monte Crocione (ben visibile dalla terrazza). Noi decidiamo di prendere quest’ultimo e salire sul Monte Tremezzo sulla via del ritorno.
Superiamo alcuni ruderi e proseguiamo lungo un ultimo tratto di sentiero sul crinale della montagna verso la cima del Monte Crocione, facilmente riconoscibile per via della croce in acciaio posta in cima. Dalla vetta si può ammirare un panorama che lascia senza fiato: Bellagio e il triangolo lariano, la Grigna e il Legnone, le montagne della Valtellina e della Val Chiavenna. Infine torniamo sui nostri passi e all’altezza dei ruderi imbocchiamo il sentiero verso la cima del Monte di Tremezzo (1700 metri). In cima vi è una piccola Madonnina con lo sguardo rivolto verso il Lago. Da qui torniamo indietro fino al Rifugio Venini per pranzare. In totale abbiamo impiegato circa due ore tra andata e ritorno dal Rifugio Venini alle cime dei monti (facendo anche pause per foto e video).
Il Rifugio Venini
Il Rifugio Venini si trova in Val d’Intelvi a 1576 m. Si tratta di un ex caserma ricostruita dagli alpini per poi diventare rifugio.
Il menù propone taglieri di formaggi, salumi e brasato con polenta, spezzatino con funghi, salsiccia in umido e gli immancabili pizzoccheri. È possibile accomodarsi sia all’interno che all’esterno. Avendo prenotato qualche giorno prima, ci hanno riservato un tavolo all’aperto con vista panoramica sul lago. Il rifugio ci ha colpito fin dall’inizio, oltre che per la sua posizione favorevole, anche per la cura dei dettagli: fiori freschi sui tavoli, vasi appesi, sdraio dove prendere il sole, arredi in legno.
Ordiniamo stinco e spezzatino di manzo serviti con polenta e accompagnati da una birra fresca. È davvero tutto squisito!
Dopo pranzo torniamo verso il parcheggio ripercorrendo a ritroso il sentiero dell’andata. Facciamo una sosta presso il caseificio all’Alpe di Lenno per acquistare una robiola e un formaggio stagionato.
Dal Rifugio Boffalora al Rifugio Venini il sentiero è davvero semplice e adatto a tutti (anche ai passeggini). Dal Rifugio Venini in poi invece diventa più impegnativo (percorribile a piedi dai bambini e non adatto ai passeggini), ma se ne avete la possibilità vi consiglio vivamente di procedere in direzione Monte Crocione e Monte di Tremezzo in quanto non ve ne pentirete!