Sentiero panoramico del Pizzo Arera – Bergamo
Trascorrere una domenica chiusi in casa quando fuori splende il sole non vale proprio la pena, ecco perché abbiamo organizzato una gita all’aria aperta approfittando della bella giornata per fare un po’ di movimento in mezzo alla natura e per riempirci la pancia con del buon cibo.
Il Sentiero fino a Capanna 2000
La meta di questa gita in Lombardia è il Pizzo Arera, una montagna delle Prealpi Bergamasche situata lungo il crinale che separa la val Brembana dalla val Seriana, in provincia di Bergamo.
Il Pizzo Arera, alto 2.512 m s.l.m., è ben riconoscibile per la sua imponenza e per le sue creste e pareti di roccia calcarea. Essendo il rilievo più alto nel raggio di parecchi chilometri, dalla sua vetta si può ammirare un panorama grandioso a 360°.
La via più breve per raggiungerlo parte a sud del monte, dalla località Zambla Alta. Il sentiero inizia alla fine di una lunga strada a fondo chiuso che da Zambla percorre il lato sud dell’Arera.
Parcheggiamo l’auto in un grande spiazzo acquistando a valle il ticket di 4 euro valido per l’intera giornata. Il parchimetro si trova all’inizio della strada che sale verso il Monte Arera e accetta solo monete.
Il sentiero ben delineato conduce in circa un’ora di camminata alla meta della nostra gita: il rifugio Capanna 2000 (1960 metri).
Ci incamminiamo lungo il sentiero che è tutto in salita e dall’inizio alla fine godiamo di un panorama meraviglioso ovunque volgiamo lo sguardo. Voltandosi verso sud si ha una bella veduta dei vicini monti Grem, Alben e Menna.
La camminata è semplice ma impegnativa per due fuori allenamento come noi, tuttavia il fatto di essere circondati dalle montagne e dai prati verdi fioriti rende tutto più affascinante e ci dà la grinta per proseguire.
Lungo l’ultimo tratto del sentiero troviamo un po’ di neve che non si è ancora sciolta del tutto e per questo è più faticoso salire verso il rifugio, ma siamo molto motivati a raggiungerlo anche perché la fame inizia a farsi sentire.
Finalmente giungiamo al rifugio Capanna 2000 e inaspettatamente ci sono già moltissimi escursionisti accomodati all’esterno in attesa dell’ora di pranzo. Prendiamo subito posto e ordiniamo i pizzoccheri e lo stinco con polenta.
Anche l’atmosfera e l’allegria che si respirano al rifugio contribuiscono al successo di questa gita!
Ormai sazi, paghiamo il conto e usciamo all’esterno per ammirare il panorama e scattare qualche foto.
La Cattedrale Vegetale
Trascorse un paio d’ore in pieno relax scendiamo con calma verso il parcheggio e, dal momento che ci troviamo in questa zona, facciamo un salto alla Cattedrale Vegetale che si incontra lungo la strada del ritorno.
Essa è il simbolo del Monte Arera ed è il risultato di un progetto che mira a valorizzare le specie vegetali alpine che crescono nel Parco delle Orobie Bergamasche.
L’obiettivo è trasformare una radura di alberi in un punto d’incontro e di cultura che ispiri riflessioni sulla natura e il territorio.
La cattedrale è formata da 5 navate, 42 colonne, 1800 pali di abete e 600 rami di castagno. Tutt’intorno c’è un sentiero ad anello che consente di ammirarla da diversi punti di vista e di fronte c’è un piccolo laghetto artificiale.
Finiamo giusto in tempo la nostra visita che inizia a piovigginare, ci avviamo quindi verso casa.
È stata una giornata stupenda, ci tengo ancora una volta a ribadire che senza andare troppo lontano da casa si scoprono dei luoghi che lasciano a bocca aperta. Il Pizzo Arera è stata una piacevole sorpresa, ne avevamo sentito parlare ma vedendolo con i nostri occhi siamo rimasti meravigliati dai panorami che ci ha regalato.
In alto dove il silenzio è assoluto e il respiro si fa profondo l’uomo riscopre in sé stesso i valori della sua esistenza.