Escursione dall’Alpe Paglio al Rifugio Ombrega – Lecco
La gita che vi propongo in questo articolo si svolge in provincia di Lecco. Si tratta di una camminata non troppo impegnativa di circa 4 ore e mezza che saprà regalarvi scorci dei bei panorami della Valsassina. Il punto di partenza è l’Alpe Paglio (appartenente al comune di Casargo) e il punto di arrivo è il Rifugio Ombrega. Durante il tragitto verso la meta, si passa dai meravigliosi alpeggi di Pian delle Betulle e Ortighera.
Indice dei Contenuti
Scheda escursione
Partenza: Parcheggio di Alpe Paglio (LC)
Arrivo: Rifugio Ombrega
Tempo di percorrenza: 4 ore e 30 minuti circa A/R
Dislivello: + 360; – 150 metri
Difficoltà: Escursionistico
Come arrivare all’Alpe Paglio partendo da Milano
Prendiamo la Milano-Lecco e usciamo a Bellano, seguiamo poi le indicazioni stradali per raggiungere Casargo e infine Alpe Paglio. Posteggiamo l’auto gratuitamente in un grande spiazzo adibito a parcheggio a quota 1440 metri, in cui si trova anche il bar “Il Chiosco”. Proprio di fronte al bar troviamo le indicazioni che segnalano l’inizio del sentiero da seguire per il Pian delle Betulle, la prima tappa di questa passeggiata fino al Rifugio Ombrega.
Dall’Alpe Paglio al Pian delle Betulle
Iniziamo a camminare fino a superare alcune case e l’osservatorio di Alpe Paglio, il sentiero è abbastanza pianeggiante e passa nel bosco. Raggiungiamo l’area faunistica del bosco del Cimone e il parco avventura Jungle Raider Park e proseguiamo lungo il sentiero che è un mix tra una strada cementata e una vecchia mulattiera.
In circa 20 minuti raggiungiamo il Pian delle Betulle dove c’è un impianto di risalita utilizzato nella stagione invernale. Il Pian delle Betulle è soprannominato “ultimo paradiso” per via della sua posizione isolata e tranquilla, dove la natura è sempre stata rispettata e conservata. Qui si trova il laghetto alpino, la caratteristica chiesetta degli Alpini e le graziose casette armonicamente integrate al paesaggio.
Dal Pian delle Betulle si possono godere splendidi panorami sulle cime circostanti e nelle giornate limpide la vista spazia fino al Lago di Como. Questo alpeggio si può raggiungere facilmente anche con la funivia che parte da Margno, per questo è il luogo ideale per le famiglie che durante la bella stagione desiderano trascorrere giornate di relax nella natura e fare brevi passeggiate alla scoperta dei dintorni. In inverno, invece, il Pian delle Betulle è una conosciuta località sciistica con impianti di risalita e piste di varia difficoltà.
Dal Pian delle Betulle all’Alpe Otighera
Continuiamo a camminare fino all’Alpe Ortighera, situata a breve distanza dal Pian delle Betulle.
L’alpeggio è costituito da una decina di baite molto caratteristiche. Non lontano da queste, possiamo trovare alcune stalle, utilizzate per il bestiame.
Proprio alla fine del piccolo abitato di Ortighera, il sentiero inizia a salire con una serie di tornanti. E’ un po’ faticoso ma mano a mano che si sale la vista è suggestiva e ben presto si possono ammirare le baite dall’alto.
Dall’Alpe Ortighera al Larice Bruciato e alla Bocchetta d’Olino
Raggiunto il Larice Bruciato (1708 metri), che in dialetto si chiama ” Lares Brusaa “, troviamo dei tavoli da pic-nic e in cima a una collina una cappella dedicata ai caduti.
Dopo Larice Bruciato la strada scende dolcemente di quota fino ad arrivare alla Bocchetta d’Olino (1640 metri). Troviamo le indicazioni per il rifugio Santa Rita e per il Pizzo dei Tre Signori, noi avanziamo sul sentiero principale.
Dalla Bocchetta d’Olino al Rifugio Ombrega
Il sentiero prosegue pianeggiante fino ad un bivio: a destra si prosegue per i rifugi Santa Rita e per la cima del Pizzo dei Tre Signori, mentre a sinistra viene indicato il Rifugio Ombrega raggiungibile in 30 minuti.
La rigogliosa natura ci lascia a bocca aperta: spazi verdi a perdita d’occhio e le montagne sullo sfondo.
Sulla sinistra notiamo il cartello con scritto “Vendita diretta caprini, ricotta e formaggio di capra”, una strada in discesa conduce direttamente all’azienda agricola di Alpe Dolcigo.
Incrociamo un numeroso gruppo di capre orobiche e con un ultimo sforzo arriviamo al Rifugio Ombrega a 1580 metri di quota, situato proprio alla fine del sentiero e della Valmarcia.
Il Rifugio Ombrega
Dal grande tavolo in legno situato all’esterno del rifugio si ammira un bellissimo panorama sul Monte Legnone e Legnoncino, in lontananza si vede il centro abitato di Premana. Il rifugio dispone anche di una raccolta area giochi per far divertire i più piccoli. Questo rifugio a gestione famigliare è un luogo tranquillo e accogliente dove degustare prodotti tipici dell’Alta Valsassina.
Nella sala principale, posta direttamente all’ingresso, spiccano gli arredi in legno e un bel caminetto. Sulla sinistra c’è una sala secondaria, più ampia.
Ordiniamo un tagliere misto di salumi e formaggi e polenta con involtini alla pancetta. Il gestore ci offre anche un assaggio di gnocchi alla bagnarel con ricotta d’alpeggio stagionata (talmente squisiti da dimenticarci di fotografarli!). Ci complimentiamo perché abbiamo mangiato divinamente e il ragazzo ci rivela che la bravissima cuoca è sua mamma.
Dal Rifugio Ombrega al parcheggio di Alpe Paglio
Al ritorno percorriamo a ritroso il sentiero dell’andata, camminiamo velocemente perché il cielo è molto nuvoloso. Partendo dal rifugio, il sentiero è inizialmente un sali scendi e poi diventa di nuovo pianeggiante. Poco prima di giungere all’alpeggio di Ortighera, in corrispondenza dell’abbeveratoio, svoltiamo a destra e prendiamo una deviazione nel bosco che ci conduce rapidamente al Pian delle Betulle. Volendo questa deviazione si può prendere anche all’andata, ma noi abbiamo preferito fare il tragitto più lungo che attraversa Ortighera. Questa deviazione accorcia la strada e ci consente di risparmiare tempo. Una volta giunti al Pian delle Betulle torniamo sui nostri passi fino al parcheggio.
Impressioni sul sentiero
Il sentiero è molto panoramico e ha una durata di circa due ore e mezza, non è particolarmente impegnativo in quanto prevalentemente largo e privo di pendenze elevate. Vi consiglio di indossare le scarpe da trekking in quanto in alcuni tratti la strada ciottolata. Il tratto di sentiero più ripido è quello che dall’Alpe Ortighera porta al Larice Bruciato, ma è del tutto fattibile. Se i vostri bambini sono abituati a camminare potreste pensare di arrivare fino al rifugio, altrimenti potreste pensare di fermarvi ai Pian delle Betulle dove ci sono anche dei bar/ristoranti in cui poter pranzare.