Gita al Rifugio Nicola ai Piani di Artavaggio
Il punto di partenza della gita di oggi è Moggio, un piccolo comune in provincia di Lecco che dispone di una funivia che conduce fino ai Piani di Artavaggio. In estate ad Artavaggio puoi scegliere tra trekking, Tubing, Mountain Bike e tanto relax nella natura. Abbiamo scelto questa meta per fare una camminata fino al Rifugio Nicola dove ci fermeremo per pranzo.
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Informazioni utili
Da casa nostra seguiamo le indicazioni per Lecco, poi prendiamo l’uscita per la Valsassina e infine proseguiamo fino a Moggio. Raggiungiamo il parcheggio della funivia di Moggio, dove posteggiamo l’auto gratuitamente. Il parcheggio è abbastanza grande, ma il consiglio è quello di arrivare la mattina presto perché da quel che vedo è una meta molto gettonata in estate, soprattutto dalle famiglie in quanto la presenza della funivia rende questa gita adatta anche ai più piccoli.
Dopo aver indossato le scarpe da trekking, scendiamo dall’auto e acquistiamo il biglietto di 13 euro A/R per salire con la funivia fino ai Piani di Artavaggio, risparmiandoci la fatica di 860 metri di dislivello. Possono salire anche i cani purché muniti di museruola. La funivia è in funzione dalle 8.30 alle 17.30 (pausa 12.30-13.30) con corse ogni mezz’ora. Per maggiori informazioni vi consiglio di dare un’occhiata al sito ufficiale.
Sentiero fino al Rifugio Nicola
Uscendo dalla funivia procediamo per dieci minuti lungo il sentiero sterrato abbastanza pianeggiante costeggiato da distese di erba. Fin da subito incrociamo i primi rifugi: il Sassi Castelli e il Rifugio Baita della Luna. Giungiamo ad un bivio che a sinistra conduce al Rifugio Casari, mentre proseguendo a destra si arriva al Rifugio Nicola. Sbagliare strada è quasi impossibile in quanto è presente un segnavia ben visibile.
Proseguiamo quindi a destra e poco più avanti superiamo l’Albergo Sciatori in disuso da anni e la graziosa chiesetta.
Da qui, in circa mezz’ora, si possono raggiungere rifugi più in quota, come il Rifugio Nicola e Il Rifugio Cazzaniga Merlini. Il sentiero continua con pendenza costante ma mai elevata, in alcuni punti è possibile attraversare l’erba per tagliare i tornanti e risparmiare tempo, noi prenderemo queste scorciatoie durante la discesa.
Mano a mano che saliamo il panorama si apre sulle Grigne e sul Resegone e in lontananza scorgiamo il Rifugio Nicola, riconoscibile dalla sua forma piramidale. L’ultimo tratto e il più tosto perché abbastanza ripido, ma una volta arrivati in cima la fatica viene ripagata dalla vista.
Il Rifugio Nicola
La particolarità del rifugio è senza dubbio la sua architettura piramidale che si ispira alla Sodadura, la montagna adiacente dalla caratteristica forma piramidale.
Il Rifugio Nicola, situato a 1900 metri di altitudine, dispone di una terrazza panoramica naturale dalla quale si può godere di uno straordinario panorama del Resegone, delle Grigne e dello Zuccone Campelli in primo piano, fino alle cime degli Appennini, del Piemonte e della Val d’ Aosta sullo sfondo.
Si può mangiare al self service o al ristorante. Noi optiamo per il ristorante e ordiniamo il piatto unico con brasato, salsiccia, polenta e funghi. Per finire in bellezza mangiamo anche una fetta di torta ai frutti di bosco.
La cucina è sempre aperta e la scelta del menù è abbastanza varia. Una proposta del rifugio è l’abbuffata “All You Can Eat”: si può mangiare e bere quello che si vuole a soli 28 €! Tutto compreso e a volontà, dall’antipasto al dolce, tutte le pietanze del menù, acqua e vino della casa, caffè (sono esclusi solo i superalcolici).
Inoltre il rifugio dispone anche di alcune camere: cinque con bagno privato, quattro con bagno in comune.
D’estate è possibile fare passeggiate adatte a tutta la famiglia, oppure escursioni più impegnative per camminatori esperti. Ci sono percorsi per mountain bike e nelle vicinanze ci sono due strade ferrate. È possibile visitare le malghe dei dintorni, assaggiare i formaggi e scoprire i segreti della lavorazione del latte.
Il video della giornata trascorsa ai Piani di Artavaggio: