Gita al Rifugio Cespedosio in Val Brembana
La primavera è alle porte e per inaugurarla Sabato 16 marzo abbiamo organizzato una gita al Rifugio Cespedosio in Val Brembana in provincia di Bergamo.
La destinazione è Cespedosio, la frazione più alta di Camerata Cornello, situata ad un’altitudine di 1.070 metri s.l.m ai piedi del Monte Venturosa.
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Come raggiungere il rifugio
Per raggiungere Cespedosio abbiamo preso l’autostrada A4 e siamo usciti al casello di Dalmine. Abbiamo poi proseguito seguendo i cartelli stradali per la Val Brembana, superato San Pallegrino Terme e una volta giunti in località Camerata Cornello abbiamo imboccato una stradina stretta e tortuosa che costeggia la montagna. Superati una cava di marmo e un bosco, si arriva al paese: qualche casa, metà delle quali disabitate, costruite intorno a una chiesa e circondate da montagne imponenti. Un quadretto delizioso che ci ha fatto subito innamorare di questo luogo!
In questo piccolo paesino c’è anche il Rifugio Cespedosio, dove abbiamo prenotato per pranzo. Il rifugio è comodamente raggiungibile in auto quindi abbiamo parcheggiato proprio li davanti.
Dato che non dispone di un vero e proprio parcheggio, in alta stagione conviene arrivare presto.
Passeggiata primaverile
Scesi dall’auto e indossate le nostre scarpe da trekking, percorriamo il sentiero che inizia dalla Chiesa di San Domenico, in tipico stile romanico. Dopodiché inizia la salita in mezzo all’erba, il sentiero è stretto e non molto definito, ma non difficile da identificare. Si superano i pannelli solari e finalmente si raggiunge un immenso tratto erboso in cui si intravedono i primi fiori primaverili…chissà che meraviglia tra qualche settimana quando sarà fiorito!
Il sentiero volendo prosegue verso la vetta, ma noi ci siamo sdraiati sul prato a rilassarci con la pelle riscaldata dal sole. C’eravamo soltanto noi, la pace regnava, ogni tanto si intravedeva qualche animale in lontananza.
Pranzo al rifugio Cespedosio
Per l’ora di pranzo siamo scesi verso il Rifugio Cespedosio, dove ad accoglierci abbiamo trovato il proprietario Piero con sua moglie Katia che ci hanno fin da subito fatto sentire come a casa.
Ci ha colpiti la storia di Piero e del rifugio: dopo tanti anni trascorsi in città è riuscito a realizzare il suo sogno di vivere in montagna e gestire un rifugio.
Non c’è un menù fisso al Rifugio Cespedosio, ogni giorno Katia e Piero cucinano quello che hanno a disposizione, di solito si può scegliere fra tre piatti di pasta e tre o quattro secondi, tutti preparati con prodotti a km 0.
Il pranzo si apre con i primi piatti fatti in casa: ravioli al capriolo per Christian e casoncelli per me, fin dal primo boccone veniamo catapultati nel mondo delle tradizioni culinarie di questa zona.
Adoro i casoncelli e li ho mangiati molte altre volte in queste zone, ma quelli che ci ha servito Piero erano di gran lunga i migliori. Il sapore forte del ripieno era bilanciato perfettamente dalla dolcezza del burro fuso… da leccarsi i baffi!
Inizialmente ho pensato che avessero dimenticato di mettere sulla tavola i bicchieri, ma Piero e Christian mi hanno spiegato che avrei dovuto bere il vino dalla ciotola di ceramica bianca. Piero, vedendo la mia faccia incredula, mi ha raccontato che è proprio da questo modo di bere il vino che deriva il termine “tazzare“. Da questa esperienza ho scoperto quanto è bello bere il vino direttamente dalla tazza!
Di secondo polenta con i bocconcini di capriolo, per concludere una fetta di crostata con marmellata ai fichi.
Questa giornata ci ha rigenerati, dopo una lunga pausa invernale quello che ci serviva era proprio ricominciare a camminare in montagna.
Torniamo a casa soddisfatti, con la pancia piena e con il sorriso sul viso dovuto sia al vino che alla bella gita.
Per farvi un’idea guardate il video completo di questa gita al Rifugio Cespedosio in Val Brembana.